.

lunedì 20 agosto 2012

Credere troppo o credere troppo poco?

Questa mattina ho avuto un risveglio particolarmente felice, pur essendo lunedì, grazie alla lettura di una frase, ho voglia quindi di condividerla sperando che abbia su di voi lo stesso benefico effetto.

   'Si corre lo stesso rischio a credere troppo che a credere troppo poco' 

E' una frase scritta da Denis Diderot, nel lontano 1757, ma a mio parere assolutamente attuale. La trovo magnifica nella sua semplicità e davvero di grande aiuto e supporto per tutti coloro, che come me, stanno per compiere delle scelte decisive, in cui la fiducia e la fede (non quella religiosa) sono ingredienti importanti. Venendo da un fine settimana per la mia anima un pò tormentato e pesante è stata per me di grande impatto positivo. Come vi avevo detto in precedenza esistono moltissimi siti web, nati negli ultimi anni   (gli anni della grande fuga ;) con la funzione di supportare i sognatori di una vita oltre confine, curiosandovi, negli ultimi giorni, ho avuto la sfortuna di leggere un buon numero di post dalla visione prettamente negativa, pessimistica, distruttiva e per nulla costruttiva. Un intero esercito di autori atti a sconsigliare, far desistere e cambiare idea chiunque stesse leggendo e contemporaneamente pensando di trasferirsi altrove, in particolare se la meta ambita era la mia amata Spagna. Insomma, dei veri disfattisti senza possibilità di replica, ma non sarà che almeno alcuni di loro stiano credendo davvero troppo poco per poter vedere realizzati i loro sogni? Tra le righe era facilmente percepibile una gran quantità di frustrazione e rabbia, come pronte ad uscire dallo schermo del computer e bloccare ogni speranza dei lettori. Ho avuto paura
Normalmente i miei sogni di mollare tutto e cambiare vita riescono a rimanere indenni a questi attacchi 'terroristici', ma c'è una parte della mia anima, la più insicura, che non può fare a meno di porsi delle domande...e se avessero ragione loro? Se nel mondo fosse veramente tutto così nero come loro lo descrivono, ancora più nero che nella nostra attuale condizione italiana di persone sfruttate e deluse da una situazione politica ed economica imbarazzante? 
Fortunatamente ciò che queste persone, questi demolitori di sogni e di speranze, non capiscono è che né io né altri siamo alla ricerca di un paradiso perfetto, né crediamo e pretendiamo che esista, non viviamo nell'illusione di trovare altrove una miniera d'oro, un lavoro idilliaco o una sicurezza eterna. Noi la sicurezza non la stiamo proprio cercando perché abbiamo avuto un'intuizione, abbiamo capito, svegliandoci una mattina, che quella nessuno te la può dare, non è in vendita, non la si può né vincere, né sottrarre, la si può trovare solo dentro di se. Quello che noi stiamo cercando è la vita. Una vita fatta di semplicità originali, sana, tranquilla, pacifica, vera, del tutto dissimile da quella attuale. Chi come me sta cercando la propria strada sa e desidera abbandonare la continua e stritolante ricerca del superfluo perché ha capito che non è lì che la felicità si nasconde, la felicità è altrove. E' nei sorrisi, nella disponibilità, nell'affetto, nei tempi senza fretta, nella condivisione e nella generosità. Sicuramente un clima favorevole ed una vita in riva al mare sono il sogno di molti e sono fattori importanti che aiutano a maturare una decisione, ma non sono l'ingrediente essenziale, quello che ci fa spingere il bottone rosso (eject) della decisione definitiva, quello che ci porta ad acquistare un giorno un biglietto di sola andata per il futuro. Quegli ingredienti sono altri: l'amore, la pace, l'armonia, la tranquillità. Io personalmente ho scelto e scelgo ogni giorno di correre il rischio e di credere troppo anziché troppo poco. 

Nessun commento:

Posta un commento