Accettare la situazione per quella che è, sempre, che mi piaccia o non mi piaccia, perché non sono io a poter decidere cosa è giusto e cosa non lo è, soprattutto parlando delle vite altrui.
Semplicemente accettare, le cose stanno così e basta.
Non lamentarmi quindi, perché le cose vanno accettate e perché lamentarmene è sinonimo di presunzione, oltre ad essere un inutile spreco di energia ed una grossa perdita di tempo.
Non è lamentandomi, infatti, che le cose cambieranno, solo l'azione è in grado di cambiare le cose.
Non lamentarmi significa anche, o soprattutto, non giudicare perché ho imparato ad accettare, perché ho capito che il fare è l'unica strada che possa realmente condurmi fuori dal labirinto.
Accettare una situazione, anziché combatterla, è in grado di farmi sentire subito meglio, anche se troppo spesso mi dimentico, ed è in grado di darmi in un istante un nuovo punto di vista, una differente prospettiva, sempre migliore della precedente.
Da lì in poi posso agire per ottenere quello che voglio nel più breve tempo possibile.
Accettare, voglio partire da qui.