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sabato 29 dicembre 2012

Esercizi di Felicità


Accettare la situazione per quella che è,  sempre, che mi piaccia o non mi piaccia, perché non sono io a poter decidere cosa è giusto e cosa non lo è, soprattutto parlando delle vite altrui.

Semplicemente accettare, le cose stanno così e basta.
Non lamentarmi quindi, perché le cose vanno accettate e perché lamentarmene è sinonimo di presunzione, oltre ad essere un inutile spreco di energia ed una grossa perdita di tempo.
Non è lamentandomi, infatti, che le cose cambieranno, solo l'azione è in grado di cambiare le cose.
Non lamentarmi significa anche, o soprattutto, non giudicare perché ho imparato ad accettare, perché ho capito che il fare è l'unica strada che possa realmente condurmi fuori dal labirinto.
Accettare una situazione, anziché combatterla, è in grado di farmi sentire subito meglio, anche se troppo spesso mi dimentico, ed è in grado di darmi in un istante un nuovo punto di vista, una differente prospettiva, sempre migliore della precedente.
Da lì in poi posso agire per ottenere quello che voglio nel più breve tempo possibile.
Accettare, voglio partire da qui.

giovedì 27 dicembre 2012

Natale e Felicità - seconda parte

Oggi è il 27! Posso dire finalmente? Per me il 26 è un pò come se fosse ancora Natale perché visto il nome che porto tutti mi fanno ancora gli auguri. Oggi invece basta, oggi mi sento di nuovo libera, e felice, di tornare alla normalità. Natale è stato bello, come può non esserlo con tutte quelle lucine, ma in qualche modo ho sofferto di ansia da prestazione. E' stato come se per forza la sera della Vigilia, il 25 (a pranzo e a cena), e poi anche ieri avessi dovuto trovare qualcosa di speciale ed unico da fare quando in realtà qualcosa di unico e speciale da fare non ce l'avevo.

Ho fatto del mio meglio, come tento di fare ogni giorno del resto, e ho indossato il mio sorriso migliore, ma ho comunque avvertito dentro di me che qualcosa non andava. Il dover essere per forza felice non fa parte di me.

Il mio amico Jhonny qualche giorno fa ha scritto: 'A Natale chi è felice lo è ancora di più e chi è triste è ancora più triste. Credo ci sia qualcosa di vero in questo'.

Corralejo è piena in questi giorni, i turisti arrivati da tutta Europa sono davvero tanti, e in moltissimi proprio il giorno di Natale hanno affollato le strade, i bar e i ristoranti. Non avevo mai visto così tanti cappelli di Babbo Natale, cerchietti dalle orecchie a forma di renna e cappellini fatti di stelline tutti insieme, e soprattutto mai così tanti indossati da persone ultra 50enni. Io li guardavo e sorridevo a viso aperto a chi li indossava, li avrei quasi abbracciati, mi piacevano un sacco, alcuni erano davvero belli e divertenti, un vero spettacolo per gli occhi e per l'anima. Loro però non sorridevano, nessuno l'ha fatto guardandomi, anzi, sembrava che nemmeno sapessero di avere quel buffo copricapo, strana la gente a volte ;).

Comunque ora è passata e il non aver fatto cenoni, pranzoni e alberelloni di Natale non è più un problema, almeno fino al 31, quando bisognerà per forza trovare qualcosa di super mega fantastico da fare :).

lunedì 24 dicembre 2012

Natale e Felicità - prima parte

Non sono tanti i ricordi che ho dei miei Natali di bambina, ma quelli che ho li vedo ancora dritti davanti a me, colorati e nitidi. 
La viglia di Natale, di solito, la passavamo nella tranquillità di noi tre, mia mamma, mio papà ed io e per tutti venivano preparati un sacco di stuzzichini, io adoro gli stuzzichini. Mia mamma mi faceva i voulevant, o meglio, li comprava già fatti e surgelati, e dopo averli cotti li riempivamo. Nel pomeriggio facevamo i biscotti, e la torta, sempre diversi, e sempre con un richiamo al Natale, era la torta da mangiare il giorno dopo, insieme a tutti i parenti.

La sera della vigilia a casa mia era 'di magro', ma siccome io allora non mangiavo pesce (sì sono sempre stata una rompicoglioni sul cibo) (...e non solo sul cibo gridano dalle retrovie...) per me veniva preparato qualcosa di particolare, ma non ricordo cosa. Io ero felice perché mia mamma, nonostante le 1000 cose da fare, era felice e poi mi piaceva aiutarla a preparare la tavola, tutta bella, mia mamma ci teneva a queste cose, ci tiene ancora adesso.

Il giorno di Natale la mia casa si riempiva di parenti e la sala si trasformava, venivano aggiunti tavoli, sedie e cavalletti di sostegno e ognuno sfoderava le sue creazioni migliori. A me sinceramente, passati gli antipasti, non piaceva quasi niente e mi mettevo in modalità 'attesa' del dolce, e di giocare. Sì perché in qualche modo anche il parente più scontroso a Natale si trasforma, e gioca. Tombola e roulette andavano per la maggiore a casa mia. E sette e mezzo.

Nei giorni precedenti io mi impegnavo per scoprire quale regalo avrei scartato di lì a poco, sapevo che mia mamma nascondeva i regali nel grosso armadio bianco del bagno, oppure sotto ai suoi vestiti, in quello di camera sua. Andavo e facevo il possibile per spiare attraverso la carta, a volte addirittura la rompevo, per sbaglio, e poi risistemavo il tutto alla bell'e meglio. Ricordo la volta in cui dietro la carta ho scorto la stalla per il mio minipony, che emozione...

BUONA VIGILIA E BUON NATALE A TUTTI! 

DI CUORE!

domenica 23 dicembre 2012

Balliamo?


Balla come se nessuno ti stesse guardando, questo è il segreto! 

Questa frase l'ho letta e riletta qualche giorno addietro, ma solo pochi istanti fa l'ho sentita di colpo farsi mia, entrarmi dentro. Balla come se nessuno ti stesse guardando significa vivi la tua vita al 100%, senza paure, timori o rimpianti, senza se e senza ma...
 
Significa non dare peso giudizio altrui e non perdere tempo, e forza, nel giudicare gli altri.

Significa essere se stessi, sempre, ed amarsi e rispettarsi per questo.

Significa essere grati, nel profondo, per ogni istante che la nostra vita ci regala.

Significa tornare bambini e scegliere di non crescere mai più.

Ballare come se nessuno ti stesse guardando significa non avere pregiudizi e non tentare di classificare ogni cosa nel bene o nel male.
Significa essere vivi con tutte le meravigliose conseguenze che ne derivano e significa essere oltremodo felice che per questo.

Ballare come se nessuno ti stesse guardando significa divertirsi, emozionarsi ridere, piangere ed urlare. 
Significa onestà, semplicità e spontaneità, e significa essere capaci di essere qui, ora con tutto sé stessi.
 
Balliamo come se nessuno ci stesse guardando?

sabato 22 dicembre 2012

Niente più che Felicità

Sono talmente felice che...
...per la prima volta non ho bisogno di sapere che domani sarà meglio di oggi.
Sono talmente felice che...
...per la prima volta non mi importa di che cosa mangerò stasera.
...Sono talmente felice che...
...per la prima volta sono affamata, ma non ho intenzione di batteri piedi per avere qualcosa da mangiare...
...Sono talmente felice che...
 ..per la prima volta mi guardo allo specchio e mi vedo davvero bella.
Sono talmente felice che...
...non ho bisogno di programmare domani, né il futuro.
Sono talmente felice che...
...mi basta una nuova conchiglia, un piccolo cactus o un piatto pieno di frutta colorata per accorgermi del miracolo della vita.
Sono talmente felice che...
...anche solo sapere che qualcosa di magico e di superiore esiste, mi fa vibrare il cuore.
Sono talmente felice che...
...più volte al giorno, come in questo momento, sento forte la felicità nascere da dentro. 
Sono talmente felice che...
...tra 3 giorni è natale, ed il regalo più bello che posso ricevere, è tutto intorno a me.
Sono talmente felice che...
...trovo la motivazione per esserlo ancora di più ogni giorno.

martedì 18 dicembre 2012

Quanto vale per sempre?

Seduta sulla spiaggia dietro ad una piccola muraglia di sabbia per ripararmi dal vento mi guardo intorno e per l'ennesima volta mi stupisco della bellezza del posto. Sto dando le spalle al mio mare, per non volare via, e intorno a me vedo sabbia, dune e piccoli cespugli tondeggianti, sembrano quasi tappi messi lì da qualcuno per impedire l'uscita di chi sa poi che cosa. Sabbia e cespugli, il blu del cielo e poi lui..il vulcano.

Qualche giorno fa ci siamo tornati al vulcano e abbiamo scoperto che proprio alle sue pendici nasconde in bella vista (qualcuno mi dice sempre che il posto migliore per custodire un segreto è sotto gli occhi di tutti) una specie di strano bunker, una costruzione in cemento armato che fuoriesce dal suolo di qualche metro e che si estende a formare un quadrato di circa 10 metri per 10, senza porte, né finestre, solo qualche piccolo sfiatatoio per l'aria, ma...sarà...forse qualcuno ha programmato una ritirata in vista del 21 dicembre?

Sabbia, dune, vulcani e ancora una volta mi accorgo si non riuscire davvero a capacitarmi che io vivo qui, questa volta però acquisisco un'informazione in più, oggi imparo a capire e a conoscere qualcosa di nuovo su di me, mi accorgo, infatti, di non riuscire ad attribuire alla mia permanenza sull'isola un concetto di tempo, un'idea di per sempre, perché io un'idea di per sempre non ce l'ho.

Per sempre! Cosa vuol dire per sempre? 1 anno, 2 anni, 30 anni o quanto se no? Non lo so e nemmeno trovo in me il modo di scoprirlo, ora sono qui ed è l'unica cosa che conta.

domenica 16 dicembre 2012

Oggi sono polemica...

I fatti: 
16 dicembre 2012 ore 14.00 piscina del villaggio Oasis Papagayo - Corralejo, Fuerteventura
2 inglesi, una coppia, sui 40-45 anni sono sdraiati su una sdraio (sdraiati su una sdraio? E poi c'è qualcuno che al coraggio di sostenere che io sappia scrivere... :) accanto a noi, chiacchierano, ridacchiano. Si tracannano una bibita...una redbull? direttamente dalla lattina...e richiacchierano, riridacchiano...raccolgono da terra, da sotto le sdraio, 2 racchette di legno, quelle da spiaggia, ognuno la sua, e cominciano ad usarle combattendo come se fossero due spade...sarà forse l'effetto della redbull? Giocano, si sfidano, chiacchierano, ridacchiano e ad un tratto lei grida...'Chi ci mette più di 3 secondi è...' e si butta, si butta in acqua...lui la segue, racchetta alla mano, e cominciano a giocare. Giocano, si divertono, si schizzano, tornano bambini, lei saltella felice (o per il freddo? ;). Poi escono, si sdraiano, si asciugano e si spalmano.  Si spalmano con un bello strato di crema solare bianca...e si risdraiano.

Analisi dei fatti:
Perché diavolo la gente accetta di spalmarsi di petrolio? Perché diavolo accettiamo che la pubblicità, le case cosmetiche e la medicina ci imponga di spalmarci di petrolio? Lo faremmo ugualmente, spalmarci intendo, se il petrolio anziché esserci presentato sotto forma di una crema bianca soffice e dall'aroma di cocco ci fosse presentata nella sua forma originale...petrolio? Ci spalmeremmo comunque? E per proteggerci da cosa? Dalla luce del sole? Ci spalmiamo con un prodotto altamente cancerogeno per proteggerci da cosa? Dal cancro forse? Impariamo a conoscere cosa mangiamo e cosa inseriamo nel nostro corpo e impareremo a conoscere gli effetti benefici, e non malefici, del sole e della luce. Qualcuno ha mai sentito dire che la prima causa di morte nei paesi equatoriali sia il cancro della pelle? Io l'avevo detto che oggi ero polemica!

sabato 15 dicembre 2012

Persone e Felicità

Chi non vuole esserci 
non c'è nemmeno se ti ci siedi accanto. 
Chi c'è, c'è anche quando credi che non ci sia.

E' a te che penso mentre scrivo questa frase e tu lo sai...

Quanto è importante e meraviglioso condividere e quanto è importante e meraviglioso sentirsi parte di qualcosa! Io per prima ne sento ogni giorno forte il bisogno.

C'è una cosa, tra le tante, che amo intensamente qui a Fuerte, una cosa che sento molto mia, che apprezzo, e per cui ringrazio, ogni giorno, da quando sono arrivata, le persone...

Tutte le persone, in generale, ed alcune persone in particolare... Quelle che incontro quando esco di casa, per esempio, o quelle di cui, mentre lavoro, sento le voci. Quelle che incontro quando percorro i sentieri del villaggio in cui vivo, o quelle che con un cenno della mano mi salutano dall'altra parte della strada. Quelle che mi danno uno strappo a casa quando mi incontrano 'carica' al supermercato, o quelle che si impietosiscono vedendomi correre 'zuppa' sotto la pioggia. Sono le persone che per 'caso' bussano alla mia porta perché proprio oggi hanno sperimentato una novità in cucina. 

Persone, semplicemente persone, italiani, che come me, sono venuti da poco a vivere qui nel villaggio. Italiani che hanno deciso di voler provare a ritrovare se stessi, italiani che hanno deciso di provare a rinascere tra le palme. E basta un 'Ciao', un 'Come stai?', un 'Oggi il tempo è...' per entrare in sintonia, perché tutti qui abbiamo le stesse esigenze, gli stessi sogni, gli stessi bisogni e, soprattutto, le stesse sottili paure...

E' difficile spiegare a chi è rimasto a casa che qui sentirsi soli non è facile, menomale, semplicemente perché qui soli non lo siamo. E' difficile spiegare che basta fare un passo, o al massimo due, per trovare una persona sola e 'nuda' proprio come te. Una persona che ha lasciato il certo per l'incerto, una persona che ora, finalmente, si sente pronta a mettere di nuovo sul tavolo se stessa. Una persona che ha accettato di lasciare a casa chi era per imparare, col tempo, a scoprire chi sarà. 

E' difficile spiegarlo a chi è rimasto a casa, ma qui soli non si è.
   

venerdì 14 dicembre 2012

Alcool e Felicità

Per la prima volta dal nostra arrivo a Fuerte ci concediamo una seconda birra prima delle...14.07, non è la prima volta che ce ne concediamo una in pausa pranzo, ma due...

Sarà il sole, saranno i 30 gradi, saranno i 4 tavoli di inglesi intorno a noi che, a differenza nostra, sono già al terzo giro o sarà che abbiamo scoperto che anche il nostro locale preferito, questo, ha un 'buttadentro' e che quindi, forse, ha bisogno di soldi e noi, giustamente, vogliamo collaborare. Sì, sì sono proprio 3 euro spesi bene!

Che vita! Com'è bella la vita non appena ti fermi ad accorgertene! Com'è bella la vita non appena ti fermi...e smetti, smetti di pretendere, smetti di volere e smetti, soprattutto, di dimenticarti di Te e di chi vuoi essere. Non dico che sia facile, no non dico questo, ma dico che è possibile; dico che è possibile, ad esempio, decidere che non è dove sei nato che devi morire, soprattutto se non è lì che in fondo vorresti farlo; dico che è possibile, inoltre, accorgerti che quello che vedi, e chi vedi, alla mattina quando ti svegli è importante, e dico, soprattutto, che ognuno di noi dovrebbe fare del proprio meglio per prendersi cura almeno di se stesso. 

Dico che la Felicità, quella vera come sempre, stia nell'accorgersi che i gabbiani usano le zampe per scegliere la propria direzione, proprio come se fossero un timone, e non nell'avere una bella casa o una bella macchina, e dico che la felicità, quella vera, sia nel sentirsi pieni di gratitudine per quello che la vita sa riservarci se decidiamo di andare a prendercelo. Dico che la felicità, quella vera, stia nell'attaccarsi forte con le mani alla persona che più ami al mondo quando senti forte che un attimo di FELICITA' estrema sta per arrivare, perché sai che da un momento all'altro potresti volare...

P.s. E' giusto che questo momento abbia anche il suo sottofondo musicale  originale http://www.youtube.com/watch?v=AakSuNPY1fI.

P.p.s. Il quarto tavolo inizia a fare il quarto giro prima che io finisca di mettere nero su bianco i miei pensieri...

martedì 11 dicembre 2012

Chi ha paura del 21 dicembre?

Un bell'aspirapolvere rosa a tubo per aspirare con la dovuta cura e perizia tutto il male (e i maligni) dal mondo, ecco l'immagine che desidero incollare sulla mia tavola delle visioni pensando all'avvicinarsi del 21 dicembre.

Qualche giorno fa stavo leggendo (scrivendo?) un articolo dal titolo come 'Come costruire una tavola delle visioni' ed ho pensato che davvero questa fosse l'immagine più adatta al momento. Per i non addetti ai lavori una tavola delle visioni non è altro che un collage fai-da-te in cui attaccare immagini, frasi e ritagli di foto che ci riportino mentalmente e velocemente al raggiungimento dei nostri obiettivi e dei nostri desideri. Si tratta, in pratica, di tornare bambini per qualche ora, sedendosi al tavolo, e iniziando a sfogliare giornali e vecchie foto con lo scopo di ricavarne un numero piuttosto consistente di immagini che ci fanno stare bene e che racchiudono posti, situazioni e concetti che vorremmo vivere nella nostra realtà, farlo ci permette inoltre di farci delle domande precise e di focalizzare la nostra attenzione su cosa veramente si desidera (So cosa voglio ;).

Fatto? Benissimo, ora prendete dei pennarelli e scrivete su dei post-it delle frasi motivanti, un pò come si fa ogni giorno sulle nostre bacheche di Facebook. Fatto? Allora prendete un grosso foglio, attaccate, se volete, la vostra foto giusto al centro e poi nell'ordine che preferite tutte le altre foto tutte intorno, riempite i buchi con i post-it. Tavola delle visioni pronta! Attaccatela in un punto della casa ben visibile e fermatevi a fantasticare guardandola almeno una volta al giorno. Ora aggiungete un pizzico di fiducia nell'Universo o in qualsiasi cosa voglia il meglio per noi e, se tutto va come deve andare...è fatta, i vostro desideri cominceranno ad avverarsi (io sulla mia tavola avevo attaccato immagini di Gran Canaria e non di Fuerte, ma vi sembra che mi possa lamentare? ;). 

domenica 9 dicembre 2012

50 volte il primo incontro

Oggi ci siamo tornati, alla spiaggia dei Riu intendo, attraversando nuovamente a piedi il deserto, dico ci siamo tornati perché ci eravamo già stati qualche settimana fa, sebbene  per me sia stato come non esserci mai stata prima. Me lo ricordavo bello il mare, certo che me lo ricordavo bello, ma così bello proprio  no. E non me lo ricordavo bello, così bello, nemmeno ogni volta che ritornavo a guardarlo dopo essermi distratta per un pò. Ogni volta è stata come la prima volta e ad ogni sguardo è stato come non averlo mai visto prima...
Lo guardavo e me ne innamoravo, profondamente, intensamente. Lo guardavo e mi scoprivo ogni volta a riconoscervi nuovi colori, nuove sfumature, nuove piccole bolle di schiuma. Lo guardavo e mi stupivo di quanto trasparente potesse esserne la limpidezza e di quanto luminosi e splendenti potessero esserne i riflessi creati dalla luce del sole. Lo guardavo, seguivo con lo sguardo i piccoli pesci giocare a riva con la lenta risacca delle onde e me ne innamoravo...

Poi mi distraevo, per un secondo, e seguivo con lo sguardo una persona  passeggiare sul bagno asciuga, prima di tornare di nuovo a guardarlo e, proprio come se fosse la prima volta, ad innamorarmene.
'Ma davvero sei sempre stato così bello?' avrei voluto chiedergli, 'Anche un secondo fa lo eri? Stai mentendo, a me sinceramente sembra che tu ora lo sia ancora di più'.

Un aquilone, vola, grande, esagonale, tridimensionale, ha un disegno dai colori vivaci stampato su uno sfondo trasparente, vedo del rosso, del blu, del giallo, insieme formano delle figure concentriche, quasi ipnotizzanti...bello...nuovo...non avevo mai visto un aquilone così 'simpatico' prima d'ora...

Poi mi giro di nuovo, dando le spalle alla spiaggia, e lo vedo, ancora lui, il mare, e riesco nuovamente a stupirmi per quanto sia incredibilmente e fatalmente bello...più bello di quanto lo sia mai stato prima...che meraviglia incontrarsi per la prima volta...

sabato 8 dicembre 2012

La mente (e il freddo) fa brutti scherzi

Mia mamma me lo avrà ripetuto cento o duecento volte...almeno...'Portati qualcosa di caldo, al massimo poi non lo metti'...
E io 'Nooo', testona, anche solo per non darle ragione, 'non ce n'è bisogno mamma lo vuoi capire o no?'. Forse, ma solo forse, avrei dovuto darle ascolto, almeno su questo punto. Sta di fatto che la gente mi diceva: 'Vai tranquilla alle Canarie fa sempre caldo, alle Canarie non piove mai, alle Canarie è sempre primavera!'. Sarà...ma allora perché io mi sono dovuta comprare un piumino per il letto? E anche una felpa nuova? Perché? Fa freddo! Negli ultimi giorni fa freddo, o meglio, fa freschino...o forse no? Che strani scherzi fa a volte la mente...

E' solo da qualche giorno che qui a Corralejo il sole non si vede e già la mente comincia a 'svalvolare' e a perdere colpi... e conti. Già non si ricorda più che solo martedì, martedì appena passato intendo, io e lei, la mia mente, siamo state un paio d'ore in piscina a prendere il sole, in costume. No, non se ne ricorda... E non si ricorda nemmeno che l'altro ieri, giovedì, abbiamo pranzato tutti e 3, Luca, la mia mente ed io, sul balcone. E sembra non ricordarsi nemmeno che, proprio ieri sera, ci siamo fatti una birra ghiacciata seduti in un tavolino all'aperto indossando solo un cardigan in cotone... no non se lo ricorda. In questo preciso momento sente freddo e tutto il resto sembra passare in secondo piano.

Facebook e Skype, intanto, mi informano che in Italia ha nevicato, mentre io qui mi lamento perché il termometro è sceso, per i miei gusti, un pò troppo sotto i 20 gradi...come è vero che ogni cosa è relativa e come è vero che ognuno di noi vede solo quello che vuol vedere... 

P.s. Naturalmente ogni insulto è ben accetto ;)

mercoledì 5 dicembre 2012

1, 2, 3 stella

Stare ferma e sentirmi felice, stare ferma e non avere bisogno di altro, non ci ero mai riuscita prima d'ora. Stare ferma, respirare e riuscire in qualche modo a quietare i pensieri, proprio come si dovrebbe fare quando si tenta, invano, di meditare. Quante volte ci avevo provato in passato senza successo, e quante volte ho creduto che non fosse nemmeno realmente possibile farlo. 

Stare ferma, semplicemente. Stare ferma, e nient'altro. Faccio perfino fatica a trovare le parole per descriverla, questa non-azione, e faccio fatica a trovare le parole per descriverne la sensazione, tanto mi è nuova. E' come un'emozione confortante, che nasce da dentro, e che ti tiene al riparo dalla necessità che a breve succeda qualcosa. E' come trovare rassicurante, anziché deprimente, il fatto che nel prossimo futuro niente succederà, niente cambierà. Quale stupore ho provato nello scoprire di esserne capace dopo un passato costellato di momenti trascorsi a non-vivere in attesa di qualcosa. 

Aspettare, rimandare, fissare una data alla mia felicità, quante volte l'ho fatto, quante volte ho vissuto in attesa di un momento, di una serata, di un weekend o di una telefonata, e quante volte ho vissuto in attesa di una tanto sospirata vacanza. Mi ripetevo che presto lo sarei stata felice, lo sarei stata non appena la condizione da me desiderata si fosse avverata. Fissavo una data e aspettavo, fissavo una data e vivevo come in stand-by in attesa che quel momento arrivasse.
 Quando... sarò felice...

E poi il momento arrivava e la maggior parte delle volte felice lo ero veramente, ma la felicità durava per talmente pochi istanti che spesso mi chiedevo se veramente era valsa la pena di aspettare così a lungo. A volte  poi a quegli istanti non faceva che seguire velocemente un nuovo Quando.

'E' assurdo pensare che giunti a un traguardo
 neanche ci arrivi e diventa un ricordo'

quante volte ho sentito risuonare le parole di Tiziano Ferro dentro di me.

Stare ferma. GRAZIE!

domenica 2 dicembre 2012

passato, Presente, futuro

'Ehi amore oggi c'è il sole, lo avevamo chiesto ricordi? Giù veloci dal letto e corriamo a lavorare che poi si va al mare'. 
Si lavora anche oggi che è domenica? Sì negli ultimi mesi si lavora anche la domenica, e con grande piacere anche, perché quando il lavoro c'è, ne si approfitta, perché quando il lavoro c'è, una vocina da dentro grida forte si può fare, grida forte si può rimanere qui a vivere, per sempre, qui nel paradiso terrestre. 

Lavoro per tutti noi significa soldi in entrata, e soldi in entrata significano per tutti noi meno paura, perché, diciamocelo pure, quando i soldi ci sono tutto sembra più facile e tutto sembra sorriderci almeno un pò di più mentre il detto 'i soldi non fanno la felicità' perde pian piano il suo potere. Quando i soldi ci sono, tanti o pochi che siano, tutti quei buoni propositi, tutte quelle belle frasi, tutti quelle dottrine spirituali che ci insegnano che alla base di tutto ci vuole una gran fiducia e che è fondamentale credere che l'Universo, o chi per esso, voglia sempre il meglio per noi, acquistano maggior significato e ci sembrano un pò meno alieni. 

'E' ora di uscire, vestiti leggeri, mi raccomando!' Tutti e due sentiamo forte la voglia di sole, la voglia di caldo, dopo le piogge dei giorni scorsi, 'Via che si va'. Qualcuno fa il bagno in piscina, yuppie, sarà sicuramente un inglese,  andiamo anche noi veloci verso il mare. Siamo a metà strada, una goccia, due...tre...un acquazzone tropicale, uff, freddo, improvviso e proprio nel punto in cui non c'è nemmeno un tettino sotto cui ripararsi; una macchina rallenta, evviva, siamo 'salvi', grazie, decidiamo di farci portare dai nuovi amici fino al porto perchè di tornare a casa proprio non se ne parla, siamo certi che il sole arriverà. 

E il sole arriva, proprio lì, ad illuminare il mare con tutti i suoi colori, e noi ci stendiamo sugli scogli e con i vestiti appesi accanto. Il calore aumenta e ci entra con prepotenza nella pelle, proprio come se sapesse che ne abbiamo bisogno, proprio come se si volesse prendere cura di noi. Non possiamo che ringraziare e amare ancora di più, non possiamo che riconoscere, nell'attimo che stiamo vivendo, la felicità più pura, non possiamo che non desiderare nient'altro che questo.

Le voci intorno a noi aumentano e ci chiediamo distratti che ore siano, boh, non lo sappiamo e poi cosa importa...come sarebbe diverso il mondo se il tempo non esistesse, come sarebbe diverso se davvero esistesse solo l'adesso...come sarebbe diverso se nessuno ci avesse 'insegnato' a distinguere un lunedì da un martedì e un dopo da un prima, e se nessuno ci avesse insegnato a distinguere un oggi da un giorno di Natale. Forse saremmo tutti più felici, senza tempo, e forse, ma solo forse, è proprio per quello che il tempo è stato inventato...