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sabato 26 gennaio 2013

Un universo di Felicità

Non solo lei è la mia isola lei è anche un perfetto contenitore della mia Felicità.
E' fatta, abbiamo ritrovato ormai del tutto il nostro tempo, il nostro spazio e la nostra felicità sconfinata, dopo la partenza dei miei...e chi ci ferma più...
Il tempo sembra di nuovo essersi fermato e le giornate passano piano, splendide, inaspettatamente calde, scandite dalla luce del sole e da quella 'speciale' della luna. 
Qui la luna è diversa da come l'ho sempre conosciuta, e sembra giocare a nascondino. Non mi era mai capitato prima d'ora, infatti, di scorgerla proprio sopra la mia testa, dritta dritta lassù, come se fosse un cappellino luminoso. Come da noi, in Italia intendo, si riempie pian piano, fetta dopo fetta, ma invece di farlo da destra a sinistra, o da sinistra a destra, lo fa dal basso in alto. Come se il cielo, felice, accennasse un sorriso.

Vorrei, ora più che mai, trovare le parole per descrivere quello che l'animo umano può riuscire a provare quando trova la sua dimensione...

Pausa dalla poesia: Luca che giochicchia con il telefono cercando una distrazione mentre io scrivo veloce sul mio quadernino da viaggio mi dice:
E' incredibile! Quello dietro di noi butta un 'Fuck' ogni due parole, peggio di noi col 'Cazz...' (chissà perché il mio cervello non ha sentito la necessità di bippare anche il Fuck? ;)

Ci educano, ne sono ormai certa, all'infelicità e alla ricerca spasmodica dell'Eldorado, nascondendoci a grandi mani l'unica reale verità: siamo nati per  vivere una vita semplice, per essere felici, per amare (prima di tutto noi stessi) e per godere a pieno di questa possibilità unica ed irripetibile (?) che ci è stata data.

La mia lavagna mentale delle visioni prevedeva che l'universo allontanasse piano, o meglio con i suoi tempi, le lamentele e le negatività da me perché, come mi ha insegnato un'amica qualche giorno fa, ho scoperto di essere venuta su un'isola per isolarmi, è così è stato. GRAZIE. L'universo, o chi per esso, ogni giorno, se sono in grado di comprenderlo, mi parla, attraverso i segni, e mi indica la strada. Mi da il suo benestare, mi insegna, si prende cura di me, con determinazione e amore, e a volte con qualche 'sculaccione', insegnandomi l'unico e vero segreto AVERE FIDUCIA.

martedì 22 gennaio 2013

Fuerteventura e Felicità - seconda parte

Sono partiti, oggi, con l'aereo delle 17.30, e per la prima volta dopo 12 giorni, questa sera, dopo il lavoro, abbiamo riavuto del tempo solo ed esclusivamente per noi, proprio come ci piace. Per tanti versi è stato bello averli qui sull'isola, non lo nego, anzi, ed è quasi difficile ammetterlo per una come me che da quando ha avuto 14 anni ha rinnegato il suo bisogno di stare in famiglia gridando forte la sua voglia di indipendenza. 

Comunque è fatta, l'isola è di nuovo solo 'nostra' e stasera ci siamo concessi una serata d'amore a 3, solo noi e Lei, la nostra Fuerte. Era dal nostro arrivo che avevamo adocchiato un localino un pò nascosto, in una via parallela a quella che mia mamma ha chiamato per 12 giorni la 'rambla', ovvero la strada principale che attraversa da cima a fondo Corralejo. Un posticino in legno, dall'aspetto verace, che riportava a grandi lettere la scritta 'SE TRASPASA'  (si cede la licenza). Beh, quattro giorni fa la licenza è stata finalmente 'traspasata' e questo locale tipicamente Majorero (di Fuerteventura) ha aperto i battenti. Qualche sgabello al bancone, dei comodi e confortevoli divanetti ed un arredamento in legno lucido e scuro che contrasta perfettamente con le pareti ed il soffitto bianco. Delle grandi foto in bianco e nero sulle pareti ritraggono scene della vita locale: mulini a vento, donne che ballano in costumi tipici, piazze assolate e mani abbronzate che sfiorano le corde di una chitarra. Accanto alle foto un leggio musicale e qualche strumento a corde appeso al muro: un mandolino e delle chitarre.

Due ragazzi dietro al banco, sorridenti e gentili, ed una coppia di canari DOC, oltre la sessantina, che suonano e cantano musica tradizionale in un angolo della sala sorseggiando allegri del buon vino rosso. Pochi avventori, dato che il locale ha appena aperto, ma come spesso si dice...meglio pochi, ma buoni. Si aggiunge al piccolo gruppetto musicale un uomo più giovane, che dopo aver intonato qualche nota con la voce stacca dalla parete quello strano strumento che a me era sembrato quasi un finto mandolino. Nel giro di qualche minuto il duetto diventa un terzetto e la musica e l'atmosfera riempiono i cuori e le anime dei pochi presenti. Una cerveza, un paio di tapas, un'allegra chiacchierata, tra una canzone e l'altra, con i ragazzi dietro al banco e l'isola è davvero di nuovo solo nostra. 

All'improvviso entrano un paio di ragazzi e si dirigono svelti e sicuri al bancone principale rivolgendosi a Miguel, il ragazzo dietro al bancone, 'Italiano?' gli chiedono ad alta voce. Lui tentenna e poi risponde facendo un cenno con la mano, ad indicare 'un pochino', mentre sorride spontaneo. 'Fai vedere la coppa Italia?' continua l'altro mentre Miguel si guarda in giro smarrito. 'Co-op-pa I-ta-lia' ripete a gran voce il nostro compatriota credendo che Miguel sia sordo anziché spagnolo. 

No caro amico, la coppa Italia qui non la fanno vedere, qui si beve della birra, del buon vino, si chiacchiera e ci si gode in armonia della buona musica tradizionale canaria. Sarà per la prossima...

sabato 19 gennaio 2013

Esercizi di Felicità - seconda parte

Svegliarmi ed abbozzare un lieve sorriso, rimettere insieme i pensieri e salutare i sogni fatti nella notte, aprire gli occhi e ricordarmi di ringraziare per averlo fatto. Stiracchiarmi un pò e poi fare qualche esercizio di respirazione. Bastano un paio di minuti, di orologio, e dei respiri circolari (senza pause tra l'ispirazione e l'espirazione) fatti con la bocca. Meglio respirare nella parte bassa dell'addome, magari tenendo le mani appena sotto l'ombelico per sentire la pancia gonfiarsi e sgonfiarsi ritmicamente. Può sembrare faticoso, le prime volte, ed in qualche modo il nostro corpo può cercare di opporre un rifiuto a questa pratica, ma i benefici che ne deriveranno dopo soli pochi giorni valgono davvero lo sforzo. Lo stesso esercizio va ripetuto la sera, quando si va a letto, prima di addormentarsi. 

Accorgermi, durante il giorno, dei muscoli che, senza che ve ne sia nessuna reale necessità, tengo in tensione. Accorgermene e rilassarli. Provare ad osservarmi mentalmente il viso, per vedere se sto tendendo inutilmente la bocca, le guance o la fronte. Passare alle spalle, al collo e alla parte alta della schiena e prendermene cura lasciando che si distendano liberamente. Chiedermi come sto tenendo i piedi e le dita, e se ho delle tensioni che non fanno che rubarmi energia.

Sorridere spesso e ad ogni persona che incontro, senza mai dimenticare che si tratta di un essere umano forte e fragile proprio come me. Mi è stato insegnato un trucco tempo fa, e ancora lo ricordo con piacere. Quando sto per rivolgermi ad una persona, o quando lei sta per rivolgersi a me, ripeto delle semplici parole nella mia testa: 'Ti voglio bene, sei come me' e come per magia la persona in questione, anche la più scorbutica ed aggressiva, si addolcisce, forse percependo in qualche modo dell'energia positiva e benevola da parte mia.

Ringraziare, spesso, ed ogni volta che la vita mi porta qualcosa di bello ed unico, come un pasto condiviso con la persona che amo, un panorama che mi rapisce, un fiore che mostra la sua bellezza o un animale libero e felice.

GRAZIE.

martedì 15 gennaio 2013

Fuerteventura e Felicità

La mia isola, Fuerteventura, l'abbiamo visitata un pò più a fondo in questi giorni grazie al fatto che i miei genitori, venuti a trovarci per verificare che realmente stessimo bene come dicevamo, hanno affittato una macchina. 

L'abbiamo attraversata fino a sud e ai miei occhi è sembrata lunga, grande ed incredibilmente meravigliosa, oltre che forte, energetica e perfetta, difficile descrivere le sensazioni provate. Tante volte ho sentito dire il sud è più bello del nord od il nord è più bello del sud, c'è chi sostiene che un paese sia meglio dell'altro, una spiaggia più o meno chiara, una un pò troppo scura oppure grande o stretta, c'è chi sostiene che una zona sia più residenziale, una più turistica, una più divertente ed una più ventosa.

Io non ho visto niente di tutto ciò.

 Non ho visto niente di tutto ciò perché non è lei ad essere più o meno...qualcosa...lei è semplicemente perfetta...sempre...ed ovunque.

Siamo noi esseri umani ad averla trasformata, siamo noi ad aver reso una zona più o meno brutta perché vi abbiamo costruito come se questo pianeta non fosse il nostro e siamo sempre noi ad aver messo la parola denaro davanti alla parola amore.

Lei è bella, fiera e disposta a tutto pur di vederci felici.

Siamo stati al mercato della Biosfera di Puerto del Rosario, c'è solo una volta alla settimana, il sabato mattina, e lì ho visto qualcosa che non vedevo da tempo: una rapa bianca, per esempio, o dei piccoli fichi d'india viola, appena colti, ho visto il pane fatto dai piccoli artigiani ed il pesce pescato nella notte, ho visto una signora gentile raccontare con passione di che cosa fossero fatte le sue torte. Ho visto le olive e l'olio, perché in pochi sanno che sull'isola è nato da poco il primo frantoio, e ho visto una donna stupirsi quando io, alle 10 del mattino, ho scelto di non assaggiare il suo liquore di latte di capra. Tornerò...e lo assaggerò, promesso.

Le saline ed il museo del sale, un altro angolo di paradiso che difficilmente dimenticherò. Una stradina, poco segnalata, porta ad una piccola baia dove proprio in riva al mare si trovano, da più di cento anni, delle saline che, ad oggi, nell'era del glutammato monosodico, mi sono sembrate tanto autentiche da essere emozionanti. Quanti colori ho visto all'interno delle vasche di raccolta e quanto spiccava il bianco delle montagnette di sale contro la roccia lavica nera. C'erano gli scoiattoli, che giocavano a rincorrersi sui muretti e che ogni tanto si fermavano e si mettevano in piedi in una strana posizione da vedetta, scrutando il mare. C'era lo scheletro di un cetaceo e c'era una burbera signora dalla quale abbiamo acquistato del sale. Qualche casa, qualche centinaio di metri più avanti, piccole, bianche e dalle verande in legno con qualche dettaglio colorato, e poi c'era un piccolo bar ristorante, caratteristico e semplice quanto piace a noi. Non ci siamo fermati, perché non eravamo soli, ma torneremo...e ci fermeremo, promesso.

L'interno dell'isola poi...splendido, vero, forte, accogliente, selvaggio e allo stesso tempo vivo ed abitato al punto giusto, le oasi formate dalle palme, i mulini di estrazione dell'acqua, le caprette multicolori, la terra che cambia colore chilometro dopo chilometro ed alcune case così belle e rassicuranti da sembrare magnetiche. 

Abbiamo visto dei paesaggi stupendi, soprattutto quando e dove l'uomo non era passato di lì, un mare dai colori intensi, delle rocce simili ad un impasto per la pizza visto dall'alto, picchi che mi ricordavano tanto il deserto roccioso del Colorado. Roccia nera, terra rossa, sabbia bianchissima e fiere margherite del deserto.

Ci siamo fermati con la macchina in un punto panoramico, che si affaccia sulla costa ovest, ed io e Luca ci siamo seduti ad ammirare pieni di gratitudine quest'isola meravigliosa che stiamo imparando ad amare ogni giorno di più, mentre mia madre e mio padre si incamminavano nei sentieri vicini alla ricerca di qualcosa di più dopo aver esclamato 'Qui non si vede un Cristo...'.

venerdì 11 gennaio 2013

Stanchezza e Felicità

Dopo sole 24 ore dall'arrivo dei miei genitori...siamo gioiosamente sfiniti! Sì sfiniti è la parola esatta perché, non avendo figli, siamo abituati a dover seguire i ritmi solo ed esclusivamente nostri e, vivendo in un bilocale, non è poi neanche così difficile farlo. 24 ore, ma davvero...solo? 

A me sembrano due mesi visto che nell'ordine abbiamo affrontato: recupero all'aeroporto, ricerca auto a noleggio (non si erano fatti spiegare dove trovarla), uscita dal parcheggio dell'aeroporto (con 2 giri completi a circa 10 all'ora per trovare l'uscita, guidava mio padre), viaggio verso casa con racconto dettagliato del volo e degli avvenimenti degli ultimi due mesi in cui eravamo assenti da casa, check-in al loro albergo, ricerca della camera perduta, ansia di mio padre perché il suo telefono non si attaccava alla rete telefonica locale, ansia di mio padre perché non capiva quali delle due password dategli alla reception era quella giusta per navigare in internet dalla reception (papà non dalla camera, dalla reception!), ansia di mia madre perché aveva perso il cellulare (ritrovato poi in macchina), trasferimento in auto al nostro villaggio, presentazione del nostro appartamento e di annessi e connessi, cena a casa organizzata al volo, aperitivo a casa per placare la loro fame da lupo organizzato al volo (sai com'è un'ora di fuso si può far sentire), ansia di mio padre che non riusciva ad attaccarsi al wi-fi di casa nostra, cena, ri-accompagnamento alla macchina, ultime indicazioni per raggiungere di nuovo il loro albergo, passare indenni la notte e riuscire a fare colazione da soli questa mattina, saluti...NOTTE...sveglia all'alba per lavorare così da essere poi liberi di andare fuori con loro, lavoro, incontro con loro, ansia perché mio padre aveva dimenticato il telefono sul balcone del loro appartamento, recupero del telefono nell'appartamento, passeggiata sulla spiaggia, camminata nel deserto, ansia da possibili scottature, ansia perché a mio padre nel deserto è suonato il telefono più volte ma essendo all'estero non sapeva se rispondere o meno, fotografie di famiglia, spesa, pranzo da noi organizzato al volo, ansia perché mio padre dopo aver scritto una mail di lavoro dal mio computer l'aveva persa, organizzazione per la cena e per la giornata di domani, dopodomani e dopo-dopodomani ancora, saluti, lavoro...

Ora facciamo la doccia, ci vestiamo e...

lunedì 7 gennaio 2013

Riunione di famiglia

Arrivano i miei... Tra 3 giorni arrivano... Aiuto! :) 
Non li vedo dalla mia partenza, se non consideriamo come vederci qualche skyppata con video, ed ora stanno per atterrare qui sull'isola. 
Sarà strano, almeno all'inizio, vederli girare nel villaggio, e nel mio appartamento, perché fino ad ora niente, della mia vita italiana, era ancora entrato qui.

Vengono per vedermi/ci e per fare una vacanza al caldo, ma soprattutto vengono per 'giudicare' con i loro filtri la mia scelta, per poi riportare a casa le loro visioni, ed impressioni, ad amici, parenti e sconosciuti. Chissà se gli piacerà? Come potrebbe non piacergli il mio paradiso terreste dice una parte di me? Ma un'altra voce grida subito forte: voglio vedere cosa dirà (mia mamma) quando vedrà l'ecomostro sulla spiaggia o le bottiglie e i vetri rotti sparsi un pò lungo tutte le strade. E che faccia farà quando si accorgerà che uso vasetti di vetro riciclati al posto di porta posate e porta spazzolini? E se malauguratamente ci fossero vento e nuvole per tutto il periodo, chi la sentirebbe?

Mio padre dal canto suo controllerà che i prezzi siano veramente così economici come dico (è nato a Genova ;) e che il pesce sia veramente fresco e locale...già lo vede mentre interroga in italiano camerieri e commessi. Non li invidio.

Ancora 3 giorni di pace quindi, visto che per ora sono presi nella morsa della creazione dell'unico bagaglio a mano disponibile e che in nessun modo riescono a capacitarsi che 'tutto' debba entrare in quei due spazi minuscoli.

Beh, diciamoci la verità, sono contenta di vederli e, comunque vada, sarà un gran successo! :)

domenica 6 gennaio 2013

Bentornata Felicità

Sono stati dei giorni duri, gli ultimi, e solo oggi riesco a sentirmi di nuovo bene, e a casa. Ho sofferto, e una parte di me in fondo ancora soffre. Ho provato rabbia. E paura. Capita...
Capita sì, ma ancora non era mai capitato da quando siamo qui a Fuerte e, probabilmente, una parte di me ci era cascata, credendo che qui, nel mio paradiso, mai nulla di brutto sarebbe successo.
Ora, come ho detto, va meglio, il tempo guarisce tutto, o quasi. E l'amore fa i resto.

Negli ultimi tre/quattro giorni mi sono accorta che le mie preoccupazioni, e le  mie tensioni, hanno impedito che io alzassi la testa. E' come se per tre giorni interi io abbia vissuto guardando solo per terra, dimenticandomi quasi completamente di ciò che di meraviglioso c'è intorno a me e di quanto, se solo lo voglio, e me ne ricordo, posso essere felice qui. Sono stata, siamo stati, travolti, da un turbine di emozioni, tutte negative ahimé, e abbiamo completamente perso di vista l'insieme, l'adesso, il noi.

Ora sono qui, sul MIO balcone, a godere degli ultimi raggi di sole della giornata, dopo aver finalmente spento il pc, e torno ad alzare di nuovo lo sguardo. Ci sono le palme che insieme alle case creano dei profili perfetti nel mio controluce, fatico a tenere gli occhi aperti, ma riesco, guardando in alto, a percepire il blu intenso e sincero del cielo, e poi c'è lui, il mio vulcano, capace di infondermi nuovo equilibrio e determinazione.
Sono contenta che sia passata, o di essere riuscita con la complicità del tempo e dell'universo a lasciarla passare. A breve, forse, spero di riuscire anche ad unire i puntini e a capire perché certe cose accadono, così da poter imparare la lezione, se una lezione ci fosse, e, più forte e più saggia di prima, andare oltre.

giovedì 3 gennaio 2013

Io più Voi = NOI


Prima
Avevo un po di paura, ero contenta, ma anche un pò preoccupata, non mi capita spesso di avere un appuntamento al buio. Stavo per incontrare due ragazze, italiane, che, come facevamo noi, sognano di trasferirsi qui a Fuerteventura, per trovare una vita migliore, e per riprendersi quotidianamente quel tempo che sentono che gli spetti. Mi avevano scritto tempo fa ed ora sono veramente qui sull'isola, proprio a Corralejo per testare con mano, ma soprattutto con l'anima, la situazione. Mi hanno chiesto di incontrarci, per farmi qualche domanda in più, e per avere qualche consiglio sincero, ed io Felice ho accettato. Ora è giunto il momento, stiamo per uscire, l'appuntamento è al nostro Banana Bar, ho scelto di giocare in casa ;). Chissà come saranno e se saprò esser loro davvero d'aiuto? Chissà se mi sentirò a mio agio, o se vorrò scappare via, e se quel 'timidone' del mio fidanzato mi aiuterà un pò...

Dopo
Sono strafelice di aver incontrato due persone stupende, e dolcissime, e di aver condiviso un paio d'ore di chiacchiere che spero si ripetano presto, anzi le ho invitate da noi per vedere l'appartamento e per toccare davvero con mano cosa possa significare vivere in un villaggio turistico. Non solo mi sono piaciute subito, ed un sacco, mi è addirittura sembrato di conoscerle da sempre. Ed io che mi pre-occupavo...

GRAZIE Ragazze e GRAZIE a Tutti 
della fiducia, dell'affetto e della Felicità che mi donate!