Siamo sull'isola da quasi quattro mesi, ma ancora in quella zona non ci eravamo mai stati, là a Corralejo, proprio dietro alle grandi pale eoliche che danno corrente al desalinizzatore. Come dice P. lì Lanzarote ti sembra davvero a portata di sguardo e hai l'idea che tirando un sasso tu possa colpire qualcuno che sta facendo i tuoi stessi pensieri, dall'altra parte. Le onde si infrangono fragorose e il mare assume delle sfumature di blu tanto intense da rimanerti impresse nella mente.
La roccia è nera, lavica e qualche cespuglio verde e fiorellini lilla le fanno da decoro. Quando il sole batte il cielo blu ti avvolge e l'aria del mare decide il ritmo del tuo respiro. Sulla destra Corralejo, bianca e bassa, con qualche dettaglio colorato, anche da lontano sembra davvero bella quanto lo è nella realtà. I gabbiani e qualche filo da pesca portato dal mare.
Un ragazzo viene verso di noi, che camminiamo lungo un sentiero sterrato, un computer sotto braccio e un piccolo cane festoso libero al suo fianco. Proseguiamo e in poche decine di metri ci imbattiamo in un paio di macchine parcheggiate e in un paio di casine. Dico casine e non baracche, come forse andrebbero chiamate, perché a me è così che sono apparse.
In mezzo a quello che in tanti definirebbero 'nulla' due casine fatte di sassi, quegli stessi sassi di lava che io tento di evitare camminando per non stortarmi una caviglia :) Sassi impilati con cura, qualche legno di ripiego, assi e persino dei vetri a formare delle finestre. C'è addirittura un piccolo dehors, anch'esso fatto di piccole pietre impilate, dietro cui ripararsi quando il vento tira troppo forte.
Non c'è luce, nè acqua là, e probabilmente nemmeno tasse di soggiorno o Imu da pagare. Ci sono 4 persone nel dehors, giovani, in costume, ridono sotto al sole e mangiano e bevono qualcosa in compagnia. Chissà se sono loro gli abitanti della casa? Chissà se vivono lì ogni giorno dell'anno? E come fanno per il bagno?
Io mi riempio di domande e vorrei per un attimo sentire una voce che mi chieda di unirmi a quel tavolo e che mi racconti una storia che ho tanta voglia di sentire. Una storia di libertà, autenticità e felicità.
Ci sono degli oggetti probabilmente portati dal mare a decorare quelle casine. Una boa, un pezzo di legno colorato, una corda annodata, sono davvero belle ed io ne rimango oltremodo affascinata.
Chissà quale sarà il mio destino e cosa mi aspetta? Chissà se anch'io un giorno deciderò/riuscirò a spogliarmi di tutto ciò che non è necessario? E come sarà vivere con il ritmo della luce naturale anziché di quella artificiale? Dormire nel silenzio delle onde. Della natura.
Per ora torno a casa, contenta delle mie scelte e un pò più sicura di me, sento che sono sulla strada giusta. Sento la mia anima gridare forte che la felicità è da questa parte.