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giovedì 16 agosto 2012

Chi ha ragione?

Purtroppo la nostra società (sbaglio o sembra essere sempre lei la colpevole) ci educa quotidianamente, con ogni mezzo, solo al colore bianco e al colore nero, all'avere ragione o all'avere torto, al sì o al no, e ognuno di noi fatica a riconoscere che possa esistere il colore grigio, la via di mezzo e perfino il nì. Questo va ad aggiungersi alla nostra già limitata capacità di comprendere che tutto ciò che percepiamo non è che un nostro punto di vista, altamente personale, filtrato dalle innumerevoli esperienze precedenti, dall'educazione e dal momento, e che non rappresenta mai l'assoluta verità. 
Eppure, pur sapendolo, e parzialmente capendolo, mi ritrovo a chiedermi a gran voce, dentro di me, chi abbia ragione. Chi? E perché? Ho forse ragione io che sto vivendo la mia vita alla ricerca spasmodica di una sorta di Sacro Graal, in continua evoluzione e cambiamento, senza radici né certezze o forse ha ragione chi invece vive il proprio presente e la propria routine quotidiana con una sorta di placida e gradevole serenità, a me sconosciuta da sempre? Chi ha ragione, ma soprattutto chi sta meglio? Chi meglio ha interpretato e capito il concetto di inevitabilità, chi sta vivendo al cento per cento, chi è sempre il miglior se stesso? Io, loro, nessuno? 
Molto probabilmente mi sto ponendo delle domande inutili e pretenziose, dettate dai tanti dubbi, dalle tante paure che la mia mente sceglie di regalarmi ogni giorno, ma perché non riesco a smettere di domandarmelo? La mia anima tenta con forza di trovare una risposta. Senza trovarla.
C'è chi dice che mollare tutto e andarsene alla ricerca di una vita migliore comporti coraggio, risolutezza e audacia, io invece spesso (sempre?) mi sento come un piccolo coniglio che corre tra i forti e saggi alberi del bosco verso un qualcosa che forse non esiste, mentre tutti coloro che decidono di rimanere e di affrontare quella vita che ci viene presentata ogni giorno come tale mi appaiono come i reali supereroi (i saggi alberi), come coloro che realmente accettano il prezzo da pagare e soprattutto lo pagano, senza fuggire. Mi sento così bambina e li vedo così adulti. Non posso che riconoscere con tutta onestà che sono davvero eroici loro e fermarmi ad ammirarli stupita e maldestra, mentre il mio cuore di coniglio continua a gridarmi forte CORRI!

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