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lunedì 16 luglio 2012

Perché CONDIVIDENDO è tutto più facile?

Quella di ieri è stata una giornata piena di spunti e riflessioni. Cercare di capire COSA VOGLIO sta portando me e il mio compagno a riflettere, a volte per ore, cercando di fiutare con l'aiuto delle esperienze, delle sensazioni e perché no anche di internet, quale sia la nostra strada. Tra le varie ipotesi c'è quella di fare armi e bagagli (chissà da dove deriva questa grigia espressione) e ripartire. Dico ripartire perché 3 anni fa abbiamo già affrontato il nostro primo spostamento allontanandoci di circa 400 km dalla terra natale :)

Le ipotesi sono molte e varie ma com'è e come non è dopo un pò si arriva sempre a parlare di mare, isole, spiagge, barchette di pescatori e di uno stile di vita rilassato e a misura d'uomo. 

Ma sono solo sogni o una possibile realtà

Questo è stato il dilemma del pomeriggio, non tanto del mio compagno quanto mio, perché, proprio mentre ne parlavamo, già mi immaginavo a dover (voler?) impacchettare l'appartamento e a dovermi sbarazzare di tutto ciò che non potrebbe seguirci, in parole povere...praticamente di tutta la casa...perché trasferirsi su un'isola vorrebbe dire non solo lasciarsi alle spalle la vita precedente, ma anche lasciarsi alle spalle arredi, accessori, libri, oggetti, superfluo...insomma tutto ciò su cui si posa il mio sguardo se per un attimo smetto di scrivere. Aiutooo! La sensazione che nasce nel mio stomaco al solo pensiero è di terrore puro misto a nausea.

Dopo il pomeriggio 'meditativo' traumatico fortunatamente siamo usciti a cena con amici e con loro abbiamo condiviso pensieri e paure proprio come faccio ora con voi. Mi sono resa conto, e forse già lo sapevo, che la visione dell'isola e della vita a bordo spiaggia vive (e vegeta?) soffocata nell'immaginario di pressoché tutte le persone sopra i 20 anni e sotto i 70. Tutti lo sogniamo o lo abbiamo sognato almeno una volta, ma nessuno fa nulla per...come mai? Sarà che impacchettare la casa spaventa il resto del mondo quanto me? 

Ciò che da sempre mi ha incuriosito, parlando di grandi sogni da realizzare, è  che tutte le nostre paure, le nostre ansie sembrano sparire se la decisione di partire e ricominciare viene presa contemporaneamente da più persone che decidono di partire in gruppo tutti insieme all'avventura. Se invece a prendere una decisione di questo tipo siamo da soli, i dubbi e le preoccupazioni ci bloccano, quasi in automatico, tentando di riportarci velocemente sulla 'retta via'. Perché? Perché se la decisione viene condivisa da persone di fiducia, o non, tutto è non solo più facile è addirittura quasi logico?

4 commenti:

  1. perchè siamo uomini, e come tali amiamo il gruppo, la rete...boh...mi chiedo..cosa è che ci spinge a desiderare altro..non di sicuro il mare o la spiaggia..cosa è che mi rende inquieta e mi dice : scappa! scappa! scappa!! ?
    non di sicuro il tempo grigio e nebbioso di questo periodo...sono le relazioni che mi mancano.. la rete non è più rete che sostiene e t'accoglie...siamo tutti così impegnati a lavorare, a cercare di non farci schiacciare e alle puttanate di ogni giorno che ci siamo dimenticati della rete, delle persone e di noi persone...
    sei stata bravissima...ti scopo per caso e leggerti diventa un tuffo al cuore...e mi ricorda che in fondo siamo noi stessi che ci bendiamo con la rassegnazione...ma siamo liberi di scegliere ed agire..ti ringrazio per questo..susynp

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  2. Ciao Susy :) la rete, hai ragionissima, quanto è bello amare le persone e quanto riempie il cuore sapere che loro ti amano...io sono sempre alla ricerca di questo tipo di dare e avere ;)
    Buonissima giornata, ciaoo
    Stefy

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  3. Torno un po' indietro a rileggere qualche tuo vecchio post... Il bisogno di realazione, nell'uomo, è semplicemente un bisogno naturale, legato al fatto che nessun essere umano, all'origine dei tempi, poteva sopravvivere a lungo da solo. In fondo, anche messi da parte i bisogni primari (mangiare, etc), è così anche per l'affettività e il riconoscimento di se stessi, attraverso il .confronto con gli altri. Ci sono studiosi che hanno parlato e ancora parlano di questo, ma intuitivamente lo scopriamo ogni giorno sulla nostra pelle. Sono sempre stata una solitaria, di base, ma quando riesco a sentirmi a mio agio in un gruppo in cui si riesca a condividere il raggiungimento di qualche obiettivo (anche solo trascorrere una bella giornata senza maschere sul volto)...sento pienament tutta la gioia ancestrale per il senso di protezione e pienezza che questo vivere insieme procura!

    :) Linda

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    1. Anch'io come te GODO apertamente nel passare del tempo con persone che mi piacciono, che mi fanno stare bene, che mi fanno crescere e che mi 'permettono' (in realtà sono io a permettermelo) di essere me stessa...
      Si tratta solo di trovarle ;)
      Tu sei una di loro, ti ho trovata!
      Che ne dici di organizzare un ritrovo tutti insieme :)
      Un baciotto!
      Stefy

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