Sono
scappata ormai da oltre tre anni dalla grande e frenetica Milano, la
mia amata/odiata città natale, e ad oggi quando mi capita di
tornarci ho la fortuna di viverla diversamente da prima, quasi come
fossi una turista, senza stress, senza orari ristretti e
prestabiliti. Posso 'prendermela comoda', passeggiare anziché
prendere un traballante e rumoroso mezzo pubblico, attendere il metro
successivo nella speranza che sia un po' meno affollato, scegliere il percorso più lungo o fermarmi ad ascoltare un artista di strada.
Durante
queste mie visite cittadine il mio passatempo preferito è diventato
quello di osservare. Osservare soprattutto le persone, quelle stesse
persone che per anni sono state mie compagne di viaggio, ogni giorno,
dal lunedì al venerdì, al mattino e alla sera prima andando verso
gli uffici e poi rientrando stanchi verso casa. Esseri
umani come me, donne e uomini sconosciuti, che si reggono annoiati e
distratti al corrimano di un autobus tentando di non cadere e di non
entrare eccessivamente in contatto con i propri vicini, che corrono
nelle stazioni della metropolitana per prendere al volo un treno che
gli permetterà di arrivare in tempo sul luogo di lavoro, guidatori
chiusi nelle proprie auto in coda che sembrano voler mordere il
volante nell'attesa di fare un metro in più.
In
poche parole veri e autentici EROI di oggi, eroi che affrontano questa folle routine
quotidiana in attesa del fine settimana o di qualche giorno di ferie
per poi ritrovarsi, nuovamente, tutti insieme il lunedì mattina seguente a ciondolare verso
una scrivania. Eroi da non sottovalutare mai, che meritano tutta la mia stima e a cui auguro il
meglio.
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