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giovedì 19 luglio 2012

Cambio vita, MOLLO TUTTO e vado a guidare un trattore

Quanti degli uomini, e forse anche qualche donna, membri della nostra famiglia o della nostra schiera di amici e conoscenti hanno pronunciato almeno una volta la frase: 'Quasi quasi mollo tutto e vado a guidare un trattore in campagna'? Molti non è vero? E forse ultimamente qualcuno in più della media.

Solitamente, chi in un attimo di sconforto pronuncia una frase di questo tipo, si sente prigioniero di una vita che una qualche parte di sé, talvolta la più vera, non riesce, nonostante gli sforzi quotidiani, ad accettare totalmente come propria, una vita spesso troppo piena di responsabilità, legami e scadenze che non è ben sicuro di aver spontaneamente scelto

Pensare che oggi è così, ma domani andrà sicuramente meglio è, per la maggior parte del tempo, di conforto e di grande aiuto, ma ci sono dei momenti in cui quel domani sembra essere troppo lontano, momenti in cui ci fermiamo a tirare una riga e non siamo soddisfatti del risultato ottenuto, momenti in cui quella vocina dentro di noi comincia a lamentarsi del tempo passato, ma non realmente vissuto come volevamo e che vorremmo con qualche magico modulo poter richiedere indietro. 

Da recenti sondaggi (canale satellitare Marcopolo) sono oltre il 50% gli italiani che sarebbero pronti a mollare tutto in caso di vincita di grosse somme di denaro. Allora io mi chiedo da quando e perché la ricerca della nostra felicità è diventata una variabile direttamente proporzionale ai soldi? Che ne è stato del detto i soldi non fanno la felicità? E non ultimo, di quali cifre stiamo parlando, quanti soldi mai ci vorranno per mollare tutto e andare a guidare un trattore in campagna? 

2 commenti:

  1. ciao! Io e mio marito siamo davvero venuti a vivere i campagna. Ci siamo sposati in campagna (arrivavamo da Torino)! Adesso abbiamo due bambini piccoli. Io ho dovuto licenziarmi perchè non riuscivamo a gestire la nostra vita serenamente (eravamo proprio esauriti!). Questa primavera ho provato per la prima volta nella mia vita a fare l'orto... Non è che sia proprio niente niente in quanto a fatica e a tempo da dedicare...tanto che con i bimbi a casa durante l'estate a un certo punto ho mollato... però, sto cercando la mia strada, anch'io... (ho la tua età, fra l'altro) e da un po' penso davvero di dedicarmi seriamente, appena non rischierò che i bimbi mi scappino sulla strada, alla coltivazione... per lasciare che sia la natura a impormi il "ritmo" e non il cartellino da bollare. La natura è anche dura e spietata, ma tanto ci prende , tanto ci dona. E comunque, in campagna non mancano affatto responsabilità, legami e scadenze!! Anzi! Se non togli le erbacce per due giorni, ti spezzi poi due volte la schiena... Insomma. Volevo solo riportare la mia piccola esperienza di chi si è avvicinato a questa vita di campagna, scoprendo, comunque, che orto o no, galline o no, lo sconforto e la serenità stanno solo dentro di noi...quando di soldi ce ne sono di più...e quando ce ne sono di meno... :) Un grande in bocca al lupo per tutta la nuova vita che vai (che andate) ad intraprendere!!!
    Linda
    p.s. quando ero in maternità avevo anche avviato un blog su questa nostra nuova vita in campagna- avventuredicasa.blogspot.it ... :)

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  2. Ciao Silvia,
    il tuo messaggio mi ha fatto un piacere enorme, grazie. Condivido i tuoi pensieri e anch'io sono una fan sfegatata della natura e dei suoi miracoli. Ho lasciato il mio piccolo orto in Toscana, ma spero di riaverne presto uno.
    Ancora grazie di avermi scritto. Ora vado a dare una sbirciatina al tuo blog ;)
    Un abbraccio, buon tutto!
    Stefy

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