Tutto il mondo è paese e non solo... Se vuoi portarti dietro l'Italia con tutti i suoi problemi e i suoi 'dettagli' sei liberissimo di farlo, in ogni posto che vai o che vuoi. Quando dico Italia non intendo niente che non sia completamente artefatto e che non faccia parte di quella edu-castrazione (come dice saggiamente Salvatore Brizzi) che ci viene imposta giorno dopo giorno, fin dalla nascita. Io amo il mio bel paese, ma odio tutto ciò che ci è stato 'costruito' sopra...e non parlo delle case. Ma perché mi sto giustificando? Questo è o non è il mio blog?
In ogni secondo della nostra vita è possibile paragonare ciò che ci accade con ciò che ci è successo nel passato, o appena un passo più in là, e subito le due parole magiche fanno la loro entrata in scena: meglio...peggio...
Mi sono accorta ormai da tempo che partire, senza in realtà muoversi mentalmente di un passo, è un rischio che in molti corrono. E col passare dei giorni siamo sempre più consapevoli che questo posto non è per tutti e non può piacere a tutti.
Come per moltissimi altri aspetti della vita, infatti, siamo solo noi a decidere il nostro punto di vista, la nostra prospettiva e la nostra Felicità dipende da come siamo fatti, da cosa stiamo cercando e, soprattutto, dal sapere, o meno, di star cercando qualcosa. E qui entro in gioco io...con il mio 'so cosa voglio'.
Io quello che volevo per ora l'ho trovato. E guai a chi tenta di portarmelo via. Ora come ora non posso che essere Felice.
Ieri ho fatto il mio primo bagno dell'anno, in piscina, ed ora sono di nuovo qui stesa al sole pronta a fare il secondo. Mentre una voce fastidiosa e lontana rimbomba sorda nella mia testa ricordandomi che, secondo lei, non sono queste le cose importanti della vita.
Luca, molto più pratico di me, dice che se non ti piace stare qui allora non ti piacerà stare da nessun'altra parte, ma io non sono del tutto d'accordo.
Sono molte le persone conosciute dal nostro arrivo che lamentano, tra le prime cose, di non sapere come fare a riempire il tempo e le giornate, soprattutto se si fermano sull'isola per un periodo che va oltre a quello di una classica vacanza. E sono tante quelle che, più che in altri posti, gridano alla crisi e all'impossibilità di una 'vita'...
Ormai è giunta sera, abbiamo cenato molto presto, perché non avevamo pranzato, e tra poco ci dedicheremo alla vista di un film in spagnolo per migliorare la nostra nuova lingua e per rilassarci un pò. Nel frattempo ci prepareremo un'infusione fredda di camomilla in una brocca di vetro su cui abbiamo posizionato la scritta 'Amore' perché come ci ha insegnato Masaru Emoto (http://www.youtube.com/watch?v=7LNCAIMW5Zw) anche l'acqua, come tutti noi, ne ha un gran bisogno.

Cara Stefania,
RispondiEliminami par di scorgere un velo di tristezza in questo tuo primo post del mese di febbraio...come se la realtà che stai conoscendo ti possa in qualche modo influenzare.. immagino che la crisi abbia colpito fortemente anche lì e questo inevitabilmente contribuisce a togliere un pò di serenità perchè hai difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Quelle persone che si fermano per un tempo più lungo di una semplice vacanza e non sanno come impiegare il tempo pur potendosi sostenere economicamente.. ecco loro sono destinate all'infelicità ovunque vadano. Brava, tienti stretta la tua felicità conquistata e meritata! un bacio Susy
Dici bene, dipende da quello che cerchiamo. Non sa "cosa fare" chi non ha intrapreso il cammino del "fare" dentro di noi...ma non è il tuo caso...e perciò...tu sei felice, e loro no! ;)
RispondiEliminaGià, tanti, sempre di più, hanno bisogno di "rumore di fondo" che impedisca loro di "essere". E il "lavoro", inteso in questo modo, è il rumore di fondo più invadente e costante... d'altra parte, queste persone hanno totalmente perso di vista il loro sè profondo, e forse non VOGLIONO entrarci in contatto e ascoltarlo... Ne hanno paura. E' un lungo discorso, e magari lo faremo quando verrò, prima o poi, a trovarti... magari una sera, in spiaggia, ascoltando il mare e il sussurro del vento che ricordo onnipresente lì a Fuerte, scambiando con voi impressioni e racconti. :-)
RispondiEliminaCiao,
Davide
Buongiorno a tutti, mi chiamo Mary e sono capitata per caso in questo blog. Volevo chiedere a Linda in merito a quella risposta "del fare dentro di noi".... ma cosa vuol dire "intraprendere il cammino del fare dentro di noi".. Mi interessa molto la risposta, grazie, Mary
RispondiEliminaCiao Mary! Sei benvenuta fra noi! Sono lusingata che tu chieda a me...ma in realtà, qui nel gruppo, c'è chi saprebbe risponderti molto meglio di me... :) Ad es. il signor Davide Baroni che ha scritto appena sopra di me... E' più sapiente e competente di me...ma, nel mio piccolo, ti risponderò. Ho chiamato "il fare dentro di noi" il cammino interiore che ciascuno di noi compie, chi prima chi dopo, ciascuno a modo proprio...qualcuno lo fa passando attraverso la religione, qualcuno attraverso la meditazione, qualcuno lo fa semplicemente VIVENDO e cercando di diventare consapevole di quello che accade dentro di lui...e anche fuori, tutto sommato! Insomma, è il "cammino della vita"! la "via della saggezza"! :) La scoperta di noi, attraverso di noi...e non attraverso quello che ci propinano la tv e tutto il resto... dico bene, amici del gruppo?! :))
RispondiEliminaE' una risposta breve, abbozzata...ma questi sono discorsi lunghi...però: nella "biblioteca" di Stefania, autrice del blog, sono sicura che potrai trovare dei testi utili a capire meglio...e poi anche gli amici del blog, sono sicura che sapranno consigliarti bene. Spero di averti reso le idee almeno un pochino più chiare.
Un affettuoso abbraccio di benvenuto, Mary!
Linda
E' la scoperta del "senso della vita" attraverso quello che viviamo dentro di noi: la gioia, il dolore...e molto altro ancora!
RispondiEliminaLinda, grazie! ma si deve andare per forza fuori dall'Italia per capire questo? dico a Fuerteventura per esempio? Non lo si può capire ugualmente rimanendo nel proprio Paese con le proprie abitudini, lavoro, famiglia, etc etc. Vi terrò d'occhio qui nel blog :-) un abbraccio condiviso. Mary.
RispondiEliminaCerto che lo si può capire nel prorio paese... non ha del tutto importanza dove ci troviamo o cosa facciamo (lavoro, etc...)...però, ciascuno di noi è diverso. ciascuno di noi deve trovare la propria "palestra per la saggezza, per la felicità" a modo suo. E noi siamo fatti anche di carne, e di una storia personale. E ciascuno di noi deve ascoltare il proprio "richiamo interiore", qualunque esso sia... Per Stefania aveva a che fare con il seguire quest'isola, per me è stato andare a vivere in campagna e crearmi una bella famiglia, per qualcun altro avrà a che fare col realizzare un bel progetto lavorativo, per qualcuno potrà essere anche non concludere niente di appariscente, esteriormente, ma riuscire a trovare il proprio EQUILIBRIO, la propria PACE INTERIORE dentro una vita fatta dell'essenziale. Il "fare dentro di noi" è la ricerca di ciò che ci fare bene o male, e, poi, l'ACCETTAZIONE del Bene e del Male dentro di noi e fuori di noi. Ci vuole tutta la vita a fare questo...ma questo è il bello della vita!!!!! Abbiamo un compito così bello, appassionante e pieno di soddisfazioni e incredibili scoperte da fare!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaBUona Vita, Mary!!!
Linda
Bravissima Linda! Questa è una bellissima risposta :-)
EliminaE, appunto, è un percorso che dura tutta la vita!
Buon viaggio a tutti!
pardon: la ricerca di ciò che ci "fa stare bene o male"
RispondiEliminaBrava Linda, mi sei proprio piaciuta!
RispondiEliminaGrande Linda... Perle di saggezza. La felicità e' da ricercare dentro noi stessi. Ma quando non si riesce a trovare, beh allora e' il caso di cominciare a guardarsi intorno per cercare di capire cos'è che ci impedisce di essere felici.
RispondiEliminaTieni botta Stefy!
RispondiEliminaTenete botta tutti! :-D
Se siete in questo blog, siete già sulla strada giusta. Anche Mary, benvenuta, non è quì per caso, perchè come già qualcuno ha detto quì dentro: il caso non esiste ;-)
Aggiungo una frase che mi ha detto pochi giorni fa una cara persona: "la chiave è l'amore!".
quindi Stefy, scrivi pure AMORE ovunque!
:-)
Ancora una cosa:
RispondiEliminastasera sono andato a teatro con mia figlia a vedere "Il sosia di lui" con Paolo Cevoli ( quello che a zelig faceva l'assessore Palmiro Cangini...fatti! Non pugnette! :-D ). E' anche un bravo attore di teatro.
Alla fine dello spettacolo, bellissimo, tra risate, amarcord, storia e anche un pò di romanticismo, ha concluso con questa frase, anche morale della storia:
- ..quel bruco che vedevo all'albero e che aveva paura di diventare farfalla, paura perchè quell'unico neurone che aveva lo voleva tenere aggrappato alla vecchia struttura e non voleva cambiare, anche se poi sarebbe diventato la creatura più bella, libera e leggiadra del creato. Ma la natura è sempre più forte, e il bruco diventerà farfalla. Così come ognuno di noi, a suo modo, diventerà farfalla e potrà così volare liberamente... e a braccia aperte si è chiuso il sipario :-D
E una cosa che volevo condividere quì, perchè quì più di altri posti stiamo cercando di diventare farfalle libere.
E mi collego così ad un libro letto recentemente di - Mario Alonso Puig - "Reinventarsi" (lo consiglio) dove mi ci sono visto molto bene allo specchio e dove in copertina, non a caso, c'è un bruco e una farfalla.
Non lo trovo un simbolismo scontato, perchè ci credo.
Detto questo, intanto domani volo ;-)
X Riky Elfo ed amici del blog.
RispondiEliminaHo acquistato il libro di Mario Alonso.... davvero interessante.. mi ci sono ritrovata in pieno. Che meraviglia! Un libro azzeccato! Grazie Elfo di questo dono :-) Susy
Felice me.
Elimina:-) anche io mi ci ritrovai in pieno!
Buon proseguimento...